Continua a rappresentare materia di interesse la questione della riconciliabilità tra imposte dirette e fiscalità di confine, allorquando lo scambio di beni sul mercato internazionale coinvolga soggetti legati e, specialmente, nell’ipotesi di adozione di politiche sui prezzi di trasferimento.
Anche se troppo spesso la prima delle due questioni non viene indagata compiutamente, il tema è in realtà duplice: (i) la sostenibilità del prezzo di trasferimento anche ai fini doganali ex art. 134 del Reg. UE n. 2447.15 e (ii) la corretta modalità di gestione, se necessaria, dei cd. “TP adjustment”, effettuati dalle imprese periodicamente e, dunque, dopo l’effettuazione delle operazioni doganali di importazione o di esportazione.
Obiettivi e descrizione del corso
Questo corso si propone di portare a conoscenza dei partecipanti il tema del valore in dogana (articoli dal 70 al 74 del CDU), gli aggiustamenti ed in particolare il processo della forfetizzazione (art.73 CD), nonchè la sostenibilità del prezzo di trasferimento ai fini doganali (art.134 del Reg. UE n.2447/2015) e la corretta gestione dei cosiddetti “Transfer Pricing adjustment”, effettuati dalle aziende periodicamente, dopo l’effettuazione delle operazioni doganali di importazione e di esportazione. Sono esaminate le guidelines OCSE sui prezzi di trasferimento e richiamata la pubblicazione WCO “Guide to Customs Valutation and Transfer Pricing” edita nel 2015 ed aggiornata nel 2018.
Sono stati trattati i seguenti argomenti: Valore doganale e transfer pricing nel CDU, nella prassi internazionale e nella prassi interna. La fissazione del prezzo e della gestione degli aggiustamenti (profili doganali e di imposte indirette). La corretta modalità di gestione dei cd. “TP agjustment”, dopo l’effettuazione delle operazioni doganali di importazione e di esportazione. Le guidelines 2018 della World Customs Organization e le circolari 16/D/2015 e 5/D/17
La determinazione del Valore
La determinazione dei corrispettivi in argomento si presenta spesso di difficile individuazione, sia nell’an, sia nel quantum; in altre parole, per operatori è necessario ben individuare la componente valore nell’accertamento doganale, che presenta margini di difficoltà interpretativa spesso assai elevati, oltre che rischi in termini di maggiori diritti accertati e connesse gravi sanzioni.
Inoltre, non può non rilevarsi come spesso, sia il valore di transazione, sia gli elementi ad esso accessori, non siano noti agli operatori al momento dell’effettuazione delle operazioni doganali o, se noti, possono essere soggetti a sicure variazioni successive al momento doganale.
È il caso delle operazioni tra soggetti legati e, quindi, dell’ormai noto difficile rapporto tra la disciplina in materia di transfer pricing e quella doganale, che genera criticità non solo nella accettabilità del prezzo di trasferimento in sé, ma anche nell’accettabilità e nella gestione degli eventuali “aggiustamenti” periodici post transazione.