Con l’avviso del, 11 maggio 2023, l’Agenzia delle Dogane e de Monopoli comunica che i Servizi della Commissione (TAXUD) hanno adottato nuove misure per garantire l’applicazione del Protocollo 4 dell’Accordo di associazione UE-Israele riguardo ai prodotti originari e alla cooperazione amministrativa. Queste misure prevedono l’integrazione nella banca dati TARIC di informazioni aggiuntive per il riconoscimento, sotto determinate condizioni, del trattamento tariffario preferenziale per l’importazione dei prodotti originari di Israele.
Secondo quanto concordato tra l’Unione europea e Israele, le dichiarazioni su fattura e i certificati di circolazione delle merci EUR.1 emessi in Israele devono indicare il codice postale, il nome della città o del paese e la zona industriale in cui è avvenuta la produzione che determina l’origine del prodotto. Lo stesso vale per le dichiarazioni su fattura EUR-MED e i certificati di circolazione delle merci EUR-MED emessi in Israele per l’esportazione nell’Unione europea in base al Protocollo 4 dell’Accordo di associazione UE-Israele.
Dal febbraio 2005, il trattamento preferenziale per i prodotti originari di Israele è stato negato per le merci la cui prova dell’origine indicava che la produzione si trovava nei territori sotto il controllo dell’amministrazione israeliana dal giugno 1967.
Di conseguenza, a partire dal 16 maggio 2023, per ottenere il trattamento preferenziale per i prodotti importati da Israele, l’importatore deve indicare il codice certificato Y864 nella dichiarazione doganale di importazione, attestando sotto la propria responsabilità che “La prova dell’origine indica che la produzione che determina l’origine non ha avuto luogo nei territori sotto il controllo dell’amministrazione israeliana dal giugno 1967”. I territori in questione sono esclusi dal trattamento preferenziale.
Nel caso in cui l’attestazione non venga fornita, il trattamento preferenziale sarà rifiutato.
Per facilitare i controlli doganali, è stata inserita la nota CD906, collegata a questa misura, che inoltre indica l’elenco delle località non ammissibili coni relativi codici postali consultabile all’indirizzo: http://ec.europa.eu/taxation_customs/customs/technical-arrangement_postal-codes.pdf“.
Per ulteriori informazioni e istruzioni si rimanda alla documentazione allegata.