Le associazioni degli agenti doganali Confiad e Anasped chiedono che l’Unione Europea completi l’armonizzazione delle norme e delle procedure doganali tra tutti gli Stati membri, per non pregiudicare il buon funzionamento del mercato interno.
“La mancata armonizzazione delle procedure doganali costituisce un fattore di distorsione dei traffici che penalizza i nostri porti e più in generale il sistema Italia. Attualmente, non esiste nell’Unione europea un’analisi dei rischi comune e pertanto i singoli Stati membri effettuano i controlli secondo modalità e tempi diversi in cui prevalgono in molti casi gli interessi nazionali su quelli dell’UE. Per questo la standardizzazione dei controlli a livello comunitario e l’armonizzazione dell’analisi dei rischi è un obiettivo fondamentale che va perseguito”, spiega Giovanni De Mari, presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali. Inoltre, i nuovi regolamenti europei rendono incerto il futuro del customs broker, ossia lo spedizioniere doganale o doganalista.
Ricordiamo che il doganalista è definito dalla normativa come l’esperto in materia doganale, fiscale, merceologica, valutaria e più in generale delle materie inerenti al commercio internazionale. Il titolo di spedizioniere doganale spetta a coloro che hanno superato lo specifico esame di Stato, che accerta i requisiti di competenza e fiduciarietà. Chi supera tale esame può iscriversi al Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali, ossia l’ordine professionale, che oggi conta più di duemila iscritti.
Articolo originale: Sito Web Trasporto Europa del 15.03.2013