Napoli – Recuperando le merci destinate all’Italia che oggi transitano per scali stranieri, il Fisco italiano incasserebbe dazi per circa 180 milioni di euro, si creerebbero almeno 12.000 posti di lavoro nel comparto logistico. Lo ha detto oggi Giovanni De Mari, Presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali, durante il seminario “Il futuro dei rappresentanti doganali e dei customs brokers”. L’incontro a Napoli è stato organizzato da Confiad, confederazione internazionale degli agenti doganali, e da Anasped, federazione italiana delle associazioni territorialmente localizzate di doganalisti.
«In Europa non è stata realizzata del tutto l’armonizzazione di norme e procedure che, anche a causa dell’esistenza di realtà socio-economiche assai eterogenee tra i singoli Stati membri, pregiudica il buon funzionamento del mercato interno. Tale mancata armonizzazione anzi, costituisce un fattore di distorsione dei traffici che penalizza i nostri porti e più in generale il sistema Italia. Circa il 47% di tutte le merci che fanno ingresso in Italia fanno prima scalo in porti di altri Paesi dell’Europa, nonostante il fatto che l’Italia goda di una posizione geografica particolarmente favorevole» ha spiegato Giovanni De Mari, presidente del consiglio nazionale degli spedizionieri doganali.
«Inoltre, al momento non esiste nell’Unione europea un’analisi dei rischi comune e pertanto i singoli Stati membri effettuano i controlli secondo modalità e tempi diversi in cui prevalgono in molti casi gli interessi nazionali su quelli dell’Ue. Per questo la standardizzazione dei controlli a livello comunitario e l’armonizzazione dell’analisi dei rischi è un obiettivo fondamentale che va perseguito» ha continuato. «Occorre quindi da un lato semplificare i controlli alla Dogana italiana, anche attraverso una seria attivazione dello Sportello Unico Doganale, per recuperare molti milioni di euro di gettito fiscale ed indotto, e dall’altro rafforzare i controlli sul territorio, unico vero contrasto all’illegalità».
Articolo originale: Sito Web Sipping online – Secolo XIX del 15.03.2013